Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Sharon, Sonia, Ilenia, Lidia, Edith, Ornella, Dorina, Annamaria, Saman, Angela, Tunde, Bruna, Alessandra, Chiara, Vincenza, Lorenza, Marylin, Shegushe, Ada, Giuseppina, Carmen, Elisa, Juana… sono solo alcuni dei nomi delle vittime di femminicidio del 2021. L’elenco completo è drammaticamente più lungo.

I dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza - Direzione centrale della Polizia criminale - Servizio analisi criminale ci dicono che nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 21 novembre 2021 sono state uccise 109 donne. Di queste, 93 sono state uccise in ambito familiare/affettivo e 63 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Le donne che hanno perso la vita sono state il 7% in più rispetto all’anno scorso.

Sono dati che vorremmo non dover più vedere e che conosciamo in modo preciso ma non sono purtroppo gli unici, ci sono infatti anche tutte le situazioni di violenza fisica e psicologica, che rendono difficilmente misurabile la realtà del fenomeno perché non sempre si arriva alla denuncia.

E per questo serve tutto il nostro impegno di professioniste e professionisti e di cittadine e cittadini, un impegno volto non solo a combattere la violenza di genere ma anche a fare prevenzione e costruire una società davvero più rispettosa, a partire dalla decostruzione degli stereotipi di genere, delle narrazioni sociali e dei media che, troppo spesso, costruiscono processi di vittimizzazione secondaria. Rispetto che dobbiamo, con le stesse priorità, alle persone minorenni, vittime di violenza assistita.

Commemoriamo questa data per non dimenticare, ma con la speranza che si arrivi finalmente a non aver più bisogno di farlo.